giovedì 13 dicembre 2007

ANNI 80

Tra gli anni 70 e 80 esplode il pret-à-porter; la moda diventa una vera industria, rivolta a un pubblico più ampio, si moltiplicano le testate e la pubblicità. Sono gli anni del business e della prosperità economica. La pubblicità divulga messaggi consumistici attraverso l’espansione dei media.Non c’è più uno stile ben preciso. Trionfa il post-modem.
A lavoro rigorosamente tailleur con gonna e spalle imbottite; Milano, capitale della moda italiana, propone tessuti di alta qualità ma anche d’uso specialistico e innovativi.
La moda americana influisce molto sullo stile di vita soprattutto dei giovani: al centro commerciale non ci si va più per far la spesa, ma diventa luogo di ritrovo. E’ una moda stracciona quotidiana.C’è un grande dislivello fra questo tipo di moda e quello proposto dagli stilisti in passerella: gli abiti firmati d’alta moda non sono più alla portata di nessuno; inoltre è impensabile poterli indossare nella vita normale di ogni giorno.Le sfilate sono spettacoli che,insieme alla pubblicità, servono solo per costruire l’immagine dello stilista. Il 70% delle riviste è composto da pubblicità di moda con immagini shock.
Tornano quindi sulla scena i grandi stilisti.


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